Torna alla panoramica

3. Nota personale

«L’AVI-AIn assicura ‹checks and balances› nel campo dei servizi informazioni.»
Thomas Fritschi

La pandemia di COVID-19, accompagnata da una tendenza alle divisioni sociali, le politiche egemoniche di singoli Stati o anche la nostra vulnerabilità ai ciberattacchi ci fanno capire quanto sia fragile la nostra sicurezza e quanto siano importanti la prevenzione e la valutazione della situazione per i decisori politici. In questi tempi sempre più incerti e difficili, il bisogno di informazioni e fatti sicuri è ancora maggiore. Per questo i servizi informazioni, e quindi anche la vigilanza su di essi, sono stati e sono tuttora sollecitati.

Anche nell’anno in esame abbiamo continuato a svolgere le nostre attività di vigilanza basandoci sui rischi e adeguandoci agli sviluppi attuali. Il numero delle nostre raccomandazioni è nettamente diminuito. Da un lato, perché alcuni miglioramenti sono già stati ottenuti negli anni passati; dall’altro, perché ci siamo concentrati maggiormente sulle sfide essenziali legate al lavoro di intelligence in uno Stato di diritto democratico e abbiamo controllato più in profondità, il che comporta requisiti più elevati per la formulazione di raccomandazioni conformi al livello gerarchico. Tra le attività particolarmente impegnative che abbiamo svolto figurano una verifica nel settore della gestione delle fonti umane e accertamenti approfonditi su eventi nell’dipartimento Ciber del SIC.

La nostra attenzione si è concentrata sull’organizzazione del SIC, che è stata messa alla prova dall’inaspettata partenza del direttore. A metà del 2021 le collaboratrici e i collaboratori insoddisfatti hanno fatto sentire la loro voce nei media. È quindi opportuno procedere a un cambiamento di cultura e a una revisione delle strutture e dei processi del SIC. Non è compito dell’autorità di vigilanza decidere in merito all’attuazione di tali misure. Si deve invece ritenere che questo sia il mandato del direttore del SIC designato.

Nel presente rapporto di attività, oltre a riferire sulle nostre attività di verifica e sugli sviluppi interni al SIC, vogliamo approfondire il tema dei sistemi d’informazione, a cui è legato anche l’aspetto della protezione dei dati. A tale proposito, abbiamo affidato la redazione della rubrica «Vista esterna» a uno specialista qualificato: l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT), il dr. iur. Adrian Lobsiger.

Si tratta dell’ultimo rapporto di attività dell’AVI-AIn redatto sotto la mia responsabilità e sono grato per questi quasi cinque anni di lavoro costruttivo in un ambiente altamente sensibile e impegnativo. L’AVI-AIn assicura il controllo e l’equilibrio («checks and balances») nel contesto dell’ampliamento delle competenze del SIC avvenuto nel 2017 e di un servizio in costante crescita. È strutturata e sviluppata in modo tale da poter soddisfare questa esigenza. La sua indipendenza viene rispettata e tenuta in considerazione e sono garantiti gli scambi e il coordinamento con gli altri organi di vigilanza a livello federale e cantonale. La speranza è che in futuro possa essere avviato anche un dialogo con l’alta vigilanza parlamentare.

È un bene che esista l’AVI-AIn, in quanto questa autorità può creare un clima di fiducia nei confronti delle attività informative. A tale proposito colgo anche l’occasione per ringraziarvi della fiducia che avete riposto in me negli ultimi anni e vi auguro buona lettura.

Thomas Fritschi, capo AVI-AIn

Torna alla panoramica

Capitolo successivo

Sistemi d’informazione

Più info